I CITTADINI SARDI PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA SONDAGGIO DI OPINIONI, NOVEMBRE 2020

Nel novembre 2020 il WWF Italia ha promosso e svolto un’indagine sull’opinione che i cittadini sardi hanno rispetto alla gravità del cambiamento climatico in atto e alle politiche energetiche in Sardegna e sulle loro aspettative in questo ambito per il futuro.


Il sondaggio è stato commissionato a EMG Acqua group. La ricerca si è svolta per mezzo di interviste telefoniche CATI/CAMI su un campione di 800 individui. Il campione socio-demografico era composto da donne al 51% e da uomini al 49%. Il 19% era di età compresa tra i 18 e i 34 anni, il 35% tra i 35 e i 54 e il 46% oltre i 55 anni. Il 48% del campione proviene da centri con un massimo di 10.000 abitanti, il 20% da centri con abitanti compresi tra 10.000 e 30.000 abitanti e il 32% da città con oltre 30.000 abitanti.


In merito alla percezione degli effetti del cambiamento climatico e alla necessità di un cambio di passo, i risultati dell’indagine non lasciano adito a dubbi: nella popolazione sarda si registra la percezione netta (76%) di come il cambiamento climatico abbia un impatto grave sulla vita delle persone.


Emerge anche che una maggioranza schiacciante (84%) auspica che dopo la chiusura delle centrali a carbone l’energia in Sardegna vada prodotta con fonti rinnovabili e che questo sarebbe vantaggioso per l’ambiente (94%).
Così come nel confronto tra metano e fonti rinnovabili, sono queste ultime a vincere nettamente la sfida: sono preferite da oltre otto sardi su dieci (86% per le rinnovabili, 9% per il gas).

transizione energetica

In merito alle ripercussioni dei cambiamenti climatici sul proprio territorio, vi sono timori diffusi per la siccità, per le possibili carenze d’acqua, per le ondate di calore, per il rischio di incendi. E naturalmente emerge nitidamente la paura della diffusione di nuove malattie.

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E nel confronto tra gli effetti del cambiamento climatico in Italia e in Sardegna, si manifesta la preoccupazione che gli effetti sull’isola possano essere addirittura superiori rispetto al resto dell’Italia.

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I RISCHI DEL CARBONE E LA VIA DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Per ciò che riguarda la conoscenza e sensibilità sugli impatti dell’attuale sistema energetico della propria regione, benché solo la metà circa degli intervistati sia a conoscenza dell’esistenza di centrali elettriche a carbone in Sardegna, la stragrande maggioranza dei sardi (82%) le considera nocive per il clima e per la salute.

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Una maggioranza schiacciante (84%) auspica che dopo la chiusura delle centrali a carbone l’energia in Sardegna vada prodotta con fonti rinnovabili e che questo sarebbe vantaggioso per l’ambiente (94%).

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Nel confronto tra metano e fonti rinnovabili, sono queste ultime a vincere nettamente la sfida: sono preferite da oltre otto sardi su dieci (86% per le rinnovabili, 9% per il gas).

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Per i cittadini Sardi, il futuro energetico della Sardegna, è chiaro: investire nelle rinnovabili. Strada che viene confermata anche per le maggiori prospettive che secondo le persone offre per la creazione di ricchezza e di posti di lavoro per la popolazione.

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Dal sondaggio emerge chiaramente come il dibattito pubblico e sui media non rispecchi le opinioni e i desideri della popolazione sarda, stanca di false soluzioni non solo ai problemi ambientali, ma anche a quelli occupazionali e di sviluppo.

Il carbone non ha aiutato la Sardegna e il metano non darebbe affatto una mano ai cittadini sardi, e loro lo sanno benissimo. Come sanno che è dalle fonti rinnovabili e dalla transizione ecologica che possono venire le vere occasioni di sviluppo per l’isola.

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