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In Sardegna nascono due nuove comunità energetiche rinnovabili, a Villanovaforru e Ussaramanna. Si estende la rete dei comuni che coniugano benefici sociali e ambientali

Altri due paesi nel Sud Sardegna, Villanovaforru e Ussaramanna (rispettivamente 680 e 512 abitanti) scommettono sul fotovoltaico e sulla interconnessione energetica. Un progetto innovativo per i territori della Marmilla e del Medio Campidano che hanno deciso di puntare su un nuovo modello di produzione basato sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili.

In passato le Amministrazioni dei due paesi avevano espresso la propria contrarietà al progetto di metanizzazione della Sardegna, ponendosi come obiettivo l’abbandono dei combustibili fossili per investire sulle nuove fonti rinnovabili.

E va proprio verso questa direzione il progetto messo in campo dai due paesi per la costituzione della comunità energetica, con lo scopo da un lato di produrre energia pulita e dall’altra ridurre i costi della bolletta a famiglie e imprese.

Dopo Benetutti e Berchidda, le prime due municipalità sarde energeticamente autosufficienti grazie al modello di comunità innovativo, e Borutta una delle prime dodici comunità italiane totalmente autosufficienti, ora anche Villanovaforru e Ussaramanna si muovono verso questa direzione per dar vita a un nuovo modello di produzione che consenta a cittadini, PMI e Enti locali di aggregarsi per produrre insieme e condividere energia rinnovabile, determinando benefici economici, ambientali e sociali sia per i membri che vi partecipano che per il territorio.

I due Comuni si sono uniti per portare avanti un progetto all’avanguardia che possa rendere autonomi i paesi dal punto di vista energetico.
Non si può pertanto prescindere dalla partecipazione attiva della popolazione, per questo, attraverso alcuni incontri pubblici, le due Amministrazioni vogliono informare i cittadini sull’importanza del progetto, in modo da avere una gestione consapevole dell’energia e delle sue implicazioni ambientali.

Villanovaforru e Ussaramanna sono oggi pronti a creare una comunità energetica, ed hanno individuato tra gli immobili pubblici, le superfici idonee all’installazione dell’impianto fotovoltaico. Grazie al sostegno del Comune, chi partecipa e aderisce non dovrà sostenere costi, né dovrà cambiare il proprio fornitore di energia elettrica. I membri della comunità non devono installare a casa propria alcun pannello fotovoltaico, tranne una piccola scatoletta-contatore che misura i consumi di ciascuno.

Ognuno continuerà a pagare le sue bollette, ma allo stesso tempo incasserà le entrate della comunità: circa 120-130 euro per ogni megawattora di energia prodotta ogni anno in orario diurno.

Si tratta di un progetto pilota che per il momento, in questa prima fase, a Villanovafforru servirà 160 utenze, vale a dire la maggioranza di quelle del centro abitato.

Una vera e propria sfida per questi due paesi che si concretizzerà entro 1 anno, dando vita a una vera e propria rete sociale che porterà vantaggi di lungo periodo per i suoi abitanti, chiamati in questo momento a credere nell’efficacia del progetto, nell’aspetto economico e sociale dell’iniziativa, perché poi saranno i consumatori a diventare protagonisti del mercato energetico.

Uno scenario che favorisce la nascita di comunità virtuose, che decidono in prima persona dove e come produrre l’energia che consumano. Sardegna Rinnovabile invita le Amministrazioni locali di altri Comuni Sardi a seguire questi esempi, cogliendo in pieno la sfida legata al nuovo sistema energetico.

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